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http://www.vita.it/it/article/2021/01/21/over-the-view-quando-la-tecnologia-supera-le-disabilita-sensoriali/158049/?fbclid=IwAR2E-FnjUyW0gZHLt7y-Av2crtjrhM7S9ZBG72Bq04f9H_U98ky8iBW3URM

I colori tra le dita

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Spesso quando si parla di arte in riferimento alla disabilità visiva si fa immediatamente riferimento alla scultura in quanto arte tattile, ma come potrete scoprire in questa storia è possibile toccare il colore. A darne prova è stato un giovane cagliaritano, Andrea Ferrero, che dimostra come sia sempre possibile un mondo ricco di colori.
La vita di Andrea prende una svolta improvvisa quando a 27 anni gli viene diagnostica la retinite pigmentosa. Un fulmine a ciel sereno che lo catapulta, insieme a tutta la famiglia, in una realtà fino ad allora sconosciuta: quella della disabilità visiva.
Andrea vuole da sempre andare oltre questa diagnosi e, dopo momenti di profondo sconforto, riesce attraverso gli altri sensi a riappropriarsi della vita e delle gioie che essa può regalare. Prima in campo lavorativo e poi personale cerca di migliorarsi continuamente, non lasciandosi sfuggire le nuove avventure che la vita gli riserva.
Così quasi per scherzo e in maniera provocatoria un giorno lancia la sfida di partecipare anche lui ad una mostra di pittura, grande passione della fidanzata e attuale moglie. Inizia così un percorso di avvicinamento a quest’arte mai praticata prima, se non durante le ore di educazione artistica a scuola. Affiancato da una pittrice prende in mano i pennelli, ma dopo pochi tentativi capisce che questo strumento non fa per lui, desidera un contatto maggiore con la materia e così inizia ad utilizzare le mani. Nella sua mente il processo creativo parte da un’idea, da un pensiero di fondo che man mano trasporta sulla tela facendosi supportare da un assistente nell’individuazione dei colori e nel posizionamento delle dita intrise di colore.
Con i colori tra le dita Andrea supera i limiti e trasforma il campo bianco della tela in un messaggio forte per chi osserva le sue opere, riuscendo a trasmettere le emozioni, sia quelle che scaturiscono nel momento della creazione del dipinto sia quelle che lo portano ogni giorno in un continuo mettersi in gioco. Come qualsiasi artista che utilizza la gestualità come cifra stilistica, Andrea crea un contatto diretto con l’opera e le sue dita si trasformano in pennelli che ci fanno entrare in un mondo fatto di colori energici e contrasti intensi. Un esempio di come sia possibile trasformare gli ostacoli che la vita all’improvviso ci mette davanti in nuove sfide per migliorarsi e imparare a conoscersi meglio. Grazie a questa grande passione per la pittura Andrea continua a sentire i colori nonostante non possa più vederli e diventa un esempio per le tante persone che a causa di patologie degenerative perdono la vista da adulti.
Quando si perde un senso fondamentale come la vista ci si trova davanti a un bivio: reagire o lasciarsi andare. Occorre quindi lanciarsi in nuove sfide e comprendere che i colori che un tempo si potevano vedere, possono continuare a far parte della nostra vita semplicemente sporcandosi le mani e reinventando la propria quotidianità.
Margherita Orgiana
L’AURORA
Anno XX – N. 5 – Ottobre 2020
A cura dell’Associazione Ciechi Ipovedenti Retinopatici Sardi
RP Sardegna onlus